Cosa Fare se l’Aspirapolvere non si Accende
Quando l’aspirapolvere non si accende è facile pensare a un guasto irrevocabile del motore; spesso, però, la causa è molto più banale: un interruttore di sicurezza scattato, un cavo danneggiato o un fusibile saltato. Prima di aprire l’involucro e, magari, perdere la garanzia, conviene dunque ricostruire la catena di alimentazione dall’inizio alla fine, con ordine e in sicurezza.
Indice
- 1 Mettersi al riparo da scosse e cortocircuiti
- 2 Verificare la fonte di energia passo dopo passo
- 3 Escludere l’interruttore a pedale e i micro-switch di sicurezza
- 4 Controllare fusibili interni e termostati di protezione
- 5 Quando l’ostruzione blocca l’avvio
- 6 Diagnosticare il motore e il blocco elettronico
- 7 Decidere fra riparazione e sostituzione
- 8 Buone pratiche per prevenire il “black-out” futuro
Mettersi al riparo da scosse e cortocircuiti
La prima regola è scollegare la spina (o rimuovere la batteria, se si tratta di un modello cordless) e attendere qualche minuto: i condensatori interni possono conservare carica residua. Indossare guanti isolanti in lattice o nitrile riduce il rischio di contatti accidentali con parti sotto tensione. Se l’aspirapolvere è fermo da poco, controlla che il motore non sia bollente: alcuni modelli interrompono il circuito quando la temperatura supera gli 80 °C e ripartono soltanto dopo un raffreddamento completo di dieci–quindici minuti.
Verificare la fonte di energia passo dopo passo
Il primo indizio si ottiene provando un secondo elettrodomestico nella stessa presa: se anche quello resta spento, il problema è a monte (interruttore magnetotermico, presa allentata o prolunga difettosa). Al contrario, se la presa funziona, esamina il cavo dell’aspirapolvere metro per metro, flettendolo leggermente: punti rigidi, pieghe accentuate o segni di bruciatura indicano un conduttore interno spezzato. Nei modelli con avvolgicavo può essersi formato un nodo proprio dove il conduttore ruota sul tamburo; riavvolgere e srotolare più volte talvolta ripristina un contatto intermittente, ma se la continuità manca occorre sostituire l’intero cavo.
Per le macchine a batteria l’equivalente è il pacco celle: se il caricatore resta spento o lampeggia in rosso, le celle possono essersi scaricate oltre la soglia minima. Alcune marche consentono un “wake-up” manuale tenendo premuto il tasto d’accensione con l’alimentatore inserito; altre richiedono un caricatore da banco che rialzi lentamente la tensione. Se la batteria ha più di cinque anni o 300 cicli, valutarne la sostituzione risolve spesso il problema alla radice.
Escludere l’interruttore a pedale e i micro-switch di sicurezza
L’interruttore principale, specie nei modelli a pedale, si logora con la polvere finissima che penetra tra i contatti. Spruzzare una goccia di detergente per contatti elettronici (non WD-40 classico) all’interno del pulsante, azionandolo più volte a spina staccata, elimina lo strato di ossido che impedisce la chiusura del circuito.
Molti aspirapolvere integrano micro-interruttori che bloccano l’avvio se il coperchio del sacco, il filtro HEPA o la botola del serbatoio non sono correttamente inseriti: dopo una pulizia approfondita questi pezzi possono rientrare male in sede di pochi millimetri. Rimuoverli e riposizionarli con decisione, finché si avverte il “click”, ripristina il contatto.
Controllare fusibili interni e termostati di protezione
Se l’interruttore automatico di casa non scatta ma l’aspirapolvere muore appena acceso, il fusibile interno potrebbe essersi aperto per un picco di corrente. I produttori collocano il fusibile su un portatest separato vicino al motore: è sufficiente un cacciavite a croce per scoprirlo. Sostituire il componente con uno identico (stessa corrente nominale e stessa curva di intervento) riporta in vita il motore senza toccare l’elettronica.
Altri modelli impiegano un termostato bimetallico “resettable” avvitato sullo statore: se la turbina ha aspirato polvere fine costringendola a girare sotto sforzo, la temperatura sale e il termostato si apre. In questo caso basta rimuovere filtri e sacco, soffiare aria compressa nelle feritoie di raffreddamento e attendere; il contatto tornerà a chiudersi da solo una volta che la temperatura scende sotto i 50 °C.
Quando l’ostruzione blocca l’avvio
Alcuni aspirapolvere moderni sono dotati di sensori di pressione che impediscono il funzionamento se la bocchetta è completamente tappata: ingestione di un calzino o accumulo di peli nell’impugnatura possono simulare un blocco grave e far scattare la protezione. Scollega il tubo flessibile, solleva il coperchio del serbatoio e verifica che la ventola ruoti liberamente spingendola con un bastoncino di legno. Qualsiasi resistenza indica un oggetto incastrato tra turbina e carter: estrarlo con pinze lunghe, senza forzare le pale, ristabilisce il flusso d’aria e libera il sensore.
Diagnosticare il motore e il blocco elettronico
Laddove tutte le verifiche precedenti non diano esito, il colpevole potrebbe essere l’elettronica di potenza o, nei vecchi modelli a spazzole, il collettore. Spazzole di carbone consumate si riconoscono perché la molla interna non spinge più il carboncino contro il rotore: estrarle e misurarne la lunghezza (di solito almeno 5 mm) permette di capire se vanno sostituite. Nei motori senza spazzole, un MOSFET bruciato o un condensatore esploso sulla scheda di controllo interrrompono l’alimentazione istantaneamente; qui la riparazione richiede competenze di saldatura SMD e conviene solo su apparecchi di fascia alta.
Decidere fra riparazione e sostituzione
Se l’aspirapolvere è ancora coperto da garanzia (due anni per l’acquisto privato nell’UE) è opportuno rivolgersi subito all’assistenza tecnica autorizzata: aprire il carter fa decadere il diritto a una riparazione gratuita. Fuori garanzia si bilancia il costo dei ricambi: cavo, spazzole e fusibile costano pochi euro, mentre un motore completo può superare la metà del prezzo di un aspirapolvere nuovo con efficienza energetica migliore.
Buone pratiche per prevenire il “black-out” futuro
- Srotola sempre l’intero cavo prima di passare l’aspirapolvere: il filo avvolto trattiene calore e accorcia la vita dell’isolante.
- Vuota il serbatoio o cambia il sacco quando è pieno per due terzi: il motore lavora meno e accumula meno calore.
- Lava o soffia i filtri ogni mese se hai animali: i micro-interruttori di pressione resteranno liberi di funzionare.
- Ricarica le batterie al 20-80 % ogni tre mesi se non usi spesso la macchina: eviti scariche profonde.
Seguendo questa sequenza di controlli – dalla presa di corrente fino all’elettronica – potrai individuare la causa principale di un aspirapolvere che non si accende, risparmiando tempo, denaro e stress e, soprattutto, evitando di smontare inutilmente un elettrodomestico che forse aveva bisogno solo di cinque minuti di raffreddamento o di un fusibile nuovo.