Come Pulire le Persiane
Le persiane proteggono l’interno della casa da luce, intemperie e intrusioni, ma al tempo stesso restano esposte a pioggia, polveri di traffico, pollini, salsedine e smog. Se lo sporco si stratifica, i cardini si irrigidiscono, le vernici scoloriscono e, nel caso del legno, l’umidità penetra più facilmente favorendo muffe e rigonfiamenti. Una pulizia regolare preserva quindi non soltanto l’estetica, ma anche la funzionalità e la durata del serramento, riducendo la frequenza degli interventi di riverniciatura o sostituzione delle guarnizioni.
Indice
- 1 Preparare l’intervento in sicurezza
- 2 Pulizia ordinaria di alluminio, PVC e legno verniciato
- 3 Come trattare le persiane in legno a finitura naturale
- 4 Gestire macchie ostinate e incrostazioni
- 5 Lubrificare e controllare la ferramenta
- 6 Frequenza di manutenzione e vantaggi nel lungo periodo
- 7 Conclusione: un’abitudine che protegge casa e portafoglio
Preparare l’intervento in sicurezza
Prima di iniziare, è opportuno valutare l’altezza delle ante. Al piano terra basta spesso uno sgabello stabile, mentre ai piani superiori servono scala a pioli certificata o, se si agisce dall’esterno, un trabattello con parapetto. Indossare guanti in nitrile evita graffi e protegge dal detergente, mentre occhiali trasparenti mettono al riparo da schizzi di sporco. In una bacinella si preparano due soluzioni: acqua tiepida con qualche goccia di detersivo neutro per il lavaggio e acqua pulita per il risciacquo; tenere due spugne distinte permette di non contaminare la vasca di risciacquo. Per raccogliere il pulviscolo iniziale è utile avere un pennello piatto a setole morbide, con cui spolverare lamelle, cerniere e incavi.
Pulizia ordinaria di alluminio, PVC e legno verniciato
Cominciando dall’alto e procedendo verso il basso si bagna la superficie con la spugna intrisa nella soluzione saponata, insistendo lungo i bordi e nelle fessure tra le doghe. Il movimento deve seguire la venatura o la direzione della lamella, così da spostare lo sporco verso l’esterno senza graffiare. Sulle persiane in PVC o in alluminio verniciato non occorrono prodotti aggressivi: un detersivo neutro oppure qualche goccia di sapone di Marsiglia liquido in un litro d’acqua rimuovono la patina grigia depositata dal tempo. Terminata la prima passata, la stessa sequenza si ripete con la spugna immersa nell’acqua di risciacquo, strizzata quel tanto che basta a non farla sgocciolare. Un panno in microfibra asciutto concluderà il lavoro, evitando che il calcare lasci aloni.
Come trattare le persiane in legno a finitura naturale
Quando il legno è protetto da impregnante trasparente o da vernice a poro aperto, la spazzolatura iniziale va eseguita con setole più delicate di quelle in plastica. Poi la soluzione di pulizia si arricchisce con un cucchiaio di sapone di Marsiglia grattugiato sciolto nell’acqua calda, capace di nutrire leggermente la fibra senza aggredire la protezione superficiale. Dopo il risciacquo, conviene stendere un sottile velo di prodotto ravvivante specifico per legno da esterno: si applica con pennello piatto, tirandolo bene per non creare accumuli. L’effetto è duplice, estetico e protettivo, perché l’olio di tung o gli elementi contenuti nel ravvivante sigillano i micro-pori prevenendo l’assorbimento di umidità.
Gestire macchie ostinate e incrostazioni
Nel tempo possono formarsi striature nere dovute all’ossidazione dei gocciolatoi o macchie verdi di alghe in zone molto esposte alla pioggia. L’alluminio anodizzato sopporta un detergente leggermente alcalino; basta diluire mezzo bicchiere di bicarbonato in un litro d’acqua calda e tamponare la zona, lasciando agire qualche minuto. Sul PVC le macchie di bitume o residui di adesivi cedono se si tampona con un panno imbevuto di alcol etilico denaturato, subito risciacquato per non opacizzare la superficie. Sul legno, invece, si usa una soluzione di acqua e aceto al cinque per cento, che scioglie gli strati biologici senza sverniciare; a macchia sparita, si rinfresca l’impregnante con un piccolo ritocco localizzato. Importante è evitare candeggianti, acetone o pagliette metalliche, perché lasciano segni permanenti su tutti i materiali.
Lubrificare e controllare la ferramenta
Una volta che l’anta è asciutta, è il momento di dedicarsi ai cardini, alla cremonese e alle aste di chiusura. Polvere e pioggia formano una crosta grigia che frena il movimento: un soffio di aria compressa in bomboletta libera gli interstizi, poi si spruzza un lubrificante a base di silicone o PTFE, asciugando l’eccedenza con carta assorbente. Nelle persiane in alluminio e PVC la guarnizione in EPDM attorno al telaio beneficia di un velo leggerissimo di olio di vaselina, che ne mantiene elasticità e aderenza impedendo infiltrazioni d’acqua. Se qualche vite appare allentata, la si serra con un cacciavite a mano, evitando avvitatori elettrici che rischiano di spanare la filettatura nel legno.
Frequenza di manutenzione e vantaggi nel lungo periodo
In zone urbane trafficate o in prossimità del mare l’ideale sarebbe intervenire con una pulizia leggera ogni tre mesi, approfittando di una giornata nuvolosa per evitare che il sole asciughi il detergente troppo rapidamente. In collina o lontano da fonti di smog si può scendere a due interventi l’anno, preferibilmente primavera e inizio autunno. Questa cadenza riduce l’usura delle vernici, previene la corrosione dei perni metallici e mantiene brillante il colore originale delle ante, prolungando anche gli intervalli fra una riverniciatura completa e l’altra.
Conclusione: un’abitudine che protegge casa e portafoglio
Prendersi cura delle persiane non è soltanto un gesto estetico; significa preservare la barriera che isola la casa da caldo, freddo e malintenzionati. Con pochi attrezzi, detergenti delicati e un approccio metodico si elimina lo sporco, si mantiene fluida la ferramenta e si evita che il legno marcisca o che l’alluminio si ossidi. Il risultato è duplice: finestre sempre gradevoli alla vista e risparmio sui costi di manutenzione straordinaria, perché un serramento pulito dura molti anni in più di uno trascurato. Bastano poche ore dedicate a questa operazione per garantirsi ambienti più salubri, infissi più efficienti e una casa che conserva il proprio valore nel tempo.