Come Controllare se un Fusibile Funziona Correttamente
Verificare il corretto funzionamento di un fusibile è un’operazione essenziale per diagnosticare interruzioni di corrente in un circuito e per garantire la sicurezza dell’impianto elettrico. Un fusibile agisce da protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti: quando la corrente supera il valore nominale, il suo elemento interno si interrompe per salvaguardare cavi e apparecchiature. Sapere come controllarlo in modo rapido e affidabile evita interventi invasivi e riduce i tempi di fermo impianto.
Indice
Spegnere l’alimentazione e rimuovere il fusibile
Prima di ogni verifica, è imperativo scollegare l’alimentazione elettrica a monte del fusibile. Questo passaggio garantisce che non vi sia tensione residua e protegge sia l’operatore sia lo strumento di misura. Una volta interrotto il flusso di corrente, si potrà estrarre il fusibile dalla sua sede con cautela, usando un’apposita pinza isolata o, se montato su portasigma, facendo leva delicatamente con un attrezzo adeguato per non danneggiare il supporto in plastica o ceramica.
Controllo visivo
Il primo approccio consiste in un esame a occhio nudo dell’elemento fusibile. Se il filo interno appare completamente interrotto, annerito o presenta tracce di bruciatura, è quasi certo che il fusibile sia saltato. Occorre però fare attenzione: in alcuni modelli di fusibili più robusti, il filo interno può risultare opaco o annerito pur rimanendo in continuità, perciò il solo controllo visivo non sempre è sufficiente per garantire l’integrità elettrica.
Test di continuità con il multimetro
Il metodo più preciso e affidabile prevede l’uso di un multimetro impostato sulla funzione di continuità, indicata da un simbolo a forma di onda sonora. Con i puntali collegati ai due terminali del fusibile si osserva il segnale sonoro o il valore sul display. Un cicalino continuo o un valore prossimo a zero ohm confermano che il filo interno è intatto e che la resistenza è trascurabile. Se invece non si avverte alcun segnale acustico o la resistenza segnata è infinita (OL), il fusibile è aperto e va sostituito.
Misurazione della resistenza
In alternativa alla prova di continuità si può misurare direttamente la resistenza del fusibile. Cambiando la scala del multimetro su un valore basso di ohm si posizionano i puntali ai capi del fusibile, controllando che la lettura sia prossima a zero. Anche in questo caso un valore alto o “OL” indica rottura. Occorre prestare attenzione a eventuali contatti imperfetti fra puntale e terminale del fusibile, che possono falsare la lettura: per ottenere una misura corretta, è consigliabile esercitare una leggera pressione e pulire preventivamente i punti di contatto con un panno asciutto.
Impiego del tester a lampadina
Un metodo alternativo, semplice e veloce, consiste nell’usare un tester a lampadina: il fusibile viene montato fra fase e neutro del tester, che alimenta una piccola lampadina o LED. Se la lampadina si accende, significa che il percorso di corrente è integro; in caso contrario, il fusibile è saltato. Anche questa procedura richiede la massima cautela e l’isolamento completo dell’impianto, ma consente di verificare il componente senza un multimetro digitale.
Sostituzione e consigli finali
Una volta accertato il difetto, il fusibile deve essere sostituito con uno dello stesso tipo e della stessa corrente nominale, per non compromettere la protezione del circuito. Dopo aver inserito il nuovo fusibile e aver richiuso il portasigma, si riattiva l’alimentazione e si verifica il ripristino del servizio. Nel tempo è buona norma tenere a disposizione fusibili di ricambio e uno strumento di misura affidabile, così da intervenire tempestivamente in caso di interruzioni. Con le opportune precauzioni di sicurezza e le tecniche descritte, il controllo del fusibile diventa un’operazione rapida, sicura ed efficace.