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Con Fotografia

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Giugno 14, 2025 by [post_author_posts_link_outside_loop]

Come Togliere i Ribattini

I ribattini, conosciuti anche come rivetti o rivetti a strappo, sono elementi di giunzione solide e discreti, impiegati in numerosi settori, dall’automotive alla carpenteria leggera, fino alla lavorazione di metalli sottili e a molti accessori in pelle e tessuto. Con il tempo o a causa di smontaggi successivi, può rendersi necessario rimuovere questi elementi senza danneggiare le superfici circostanti. Sebbene a prima vista possa sembrare un’operazione complessa, rimuovere i ribattini si rivela semplice se si conoscono gli strumenti giusti e le tecniche appropriate. In questa guida scopriremo passo dopo passo come intervenire in sicurezza, dai preparativi fino alla pulizia dei fori, per portare a termine il lavoro con risultati professionali.

Indice

  • 1 Conoscere il ribattino e il suo funzionamento
  • 2 Strumenti necessari
  • 3 Preparazione del pezzo e sicurezza
  • 4 Rimozione con trapano
  • 5 Tecnica di sfondamento manuale
  • 6 Pulizia e preparazione del foro
  • 7 Sostituzione e rifinitura
  • 8 Conclusioni

Conoscere il ribattino e il suo funzionamento

Prima di passare alla rimozione è utile comprendere come è fatto un ribattino e in che modo agisce. Un rivetto a strappo è costituito da due parti: il corpo, o boccola, che rimane infilato nel foro dei pezzi da unire, e l’asticella interna che, quando viene tirata, si deforma espandendo la boccola stessa fino a creare un punto di ancoraggio solido. Una volta crimpato, il corpo del rivetto non prevede smontaggi convenzionali, per questo la sua rimozione richiede di distruggere selettivamente il rivetto, evitando di allargare eccessivamente il foro o di deformare le lamiere. Sapere come opera il meccanismo aiuta a scegliere il metodo di estrazione più indicato.

Strumenti necessari

Per intervenire in modo accurato servono pochi utensili, ma di qualità adeguata. La punta di trapano adatta al diametro del rivetto, un set di punte metalliche di varia misura, un trapano elettrico o avvitatore con controllo di velocità, un piccolo scalpello o un punteruolo in acciaio, e una limetta fine per metallo. Se si lavora su lamiere sottili, occorrerà un fermo magnetico o una piastrina di sostegno dietro il pannello per evitare che si deformi quando si fora il rivetto. Infine, occhiali di protezione e guanti antitaglio garantiscono la sicurezza durante le fasi di lavorazione.

Preparazione del pezzo e sicurezza

Prima di iniziare, è importante fissare saldamente il pezzo su cui si interviene. Se il ribattino è montato su una lastra o su un telaio, bloccare il componente in un morsetto da banco o su un supporto stabile impedisce vibrazioni e movimenti indesiderati che potrebbero rovinare la superficie. Indossare gli occhiali di protezione tutela dagli sfridi metallici, mentre i guanti antitaglio proteggono le mani dall’utensile rotante o dalla limetta. È consigliabile delimitare con del nastro adesivo le zone intorno al rivetto: in questo modo, eventuali piccoli graffi delle punte o del punteruolo non intaccheranno irreparabilmente la finitura.

Rimozione con trapano

Il metodo più rapido per estrarre un ribattino è forarne la testa con una punta da trapano. Scegliendo una punta leggermente più piccola del diametro esterno del rivetto, si centra il foro direttamente sul corpo del ribattino, rimuovendo lo strato superiore fino a scoprire la testa. A mano a mano che si fora, la testa si stacca e rimane il corpo con l’asticella interna. A quel punto il rivetto perde la sua capacità di tenuta e può essere estratto spingendo dall’altro lato con un punteruolo o uno scalpello leggero. La delicatezza nella pressione è cruciale per evitare che la punta scivoli e graffi l’attorno.

Tecnica di sfondamento manuale

In assenza di trapano, o in caso di spazi angusti, si può ricorrere al punteruolo e al martelletto. Posizionando il punteruolo al centro della testa del rivetto e picchiettando con colpi leggeri e mirati, si sfalda progressivamente la testa fino a spaccarla. Quando la testa è incrinata, basta afferrare il corpo con una pinza a becchi sottili e sfilare il rivetto fuori dal foro. Questo metodo richiede più tempo e una mano ferma, ma risulta utile in situazioni di manutenzione rapida senza utensili elettrici.

Pulizia e preparazione del foro

Dopo aver rimosso il rivetto, è fondamentale ripulire il foro da eventuali bave di metallo e dagli sfridi. Una limetta fine o un debavuratore manuale liscia i bordi interni, ripristinando il profilo circolare originario. Se il foro risulta leggermente allargato a causa della foratura, si può ridurre il gioco con un collare di rinforzo o con un boccolino filettato, così da garantire un nuovo fissaggio saldo. Nel caso di pannelli estetici, un velo di protettivo antiruggine o di vernice riempitiva nasconde eventuali segni, restituendo al pezzo un aspetto curato.

Sostituzione e rifinitura

Con il foro pronto, si può procedere al montaggio del nuovo rivetto o di un sistema di giunzione alternativo come una vite autofilettante con rondella. Utilizzare sempre rivetti della dimensione corretta evita giochi eccessivi tra le lamiere. Dopo aver installato il nuovo elemento, un controllo finale assicura che la tenuta sia ottimale: il pannello non deve muoversi e la testa del rivetto deve essere perfettamente appoggiata sulla superficie. Se necessario, un ultimo ritocco di vernice o un passaggio con un tampone di pulizia pulisce eventuali sbavature.

Conclusioni

Rimuovere i ribattini richiede pochi strumenti e un approccio metodico. Che si scelga il trapano per un’estrazione veloce o il punteruolo per un intervento più artigianale, il segreto sta nel controllare l’utensile e proteggere sempre le superfici circostanti. Pulire con cura il foro e rifinire i bordi permette di preparare il pezzo a un nuovo fissaggio, mentre un’adeguata protezione antiruggine mantiene l’integrità del metallo nel tempo. Seguendo queste indicazioni, ogni ribattino può essere sostituito senza lasciare tracce, garantendo riparazioni precise e durature.

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